


Che cos’è il “benessere finanziario”?
In tanti associano a questo concetto quello di ricchezza o di accumulazione del denaro, ma si tratta di una semplificazione eccessiva che rischia di distorcere il senso più profondo di questa nozione. Di per sé, un reddito elevato può fornire entro determinati limiti una certa soddisfazione per la propria vita, ma non è garanzia di benessere, come ha dimostrato uno studio congiunto di Daniel Kahneman e Angus Deaton (2010).
Grazie ad una ricerca del CFPB, che seppur svolta alcuni anni fa prendiamo a riferimento perché resta molto attuale, si può affermare che è possibile sperimentare il benessere finanziario indipendentemente dal proprio reddito. Secondo la percezione degli individui, quindi, esso è uno stato molto personale e non completamente rappresentato da misure finanziarie oggettive. È definibile, invece, come una condizione in cui la persona ha una sicurezza e una libertà di scelta finanziarie, sia nel presente che nel futuro.
Ne consegue che il benessere finanziario si concretizza allorché le persone:
▶ riescono a far fronte ai loro impegni finanziari ordinari;
▶ percepiscono un senso di sicurezza riguardo al proprio futuro finanziario;
▶ possono mantenere un adeguato standard e godersi la vita;
▶ sono certe di essere sulla strada giusta per raggiungere i propri obiettivi finanziari.
I quattro pilastri del benessere finanziario
Come ogni solida costruzione, anche il benessere finanziario si poggia su quattro elementi fondamentali che si declinano in relazione alla dimensione temporale (presente e futuro) e ad altri due fattori: la sicurezza e la libertà di scelta.

Controllo periodico delle finanze
Le persone che hanno un livello relativamente alto di benessere finanziario si sentono in controllo della loro vita finanziaria quotidiana. Questi soggetti gestiscono i loro soldi; non sono i loro soldi a gestire loro. Essi sono in grado di coprire tutte le spese e di pagare le bollette in tempo, e non manifestano la preoccupazione di non avere abbastanza soldi per tirare avanti. Questo è l’aspetto del benessere finanziario che, nelle interviste qualitative su cui si basa la ricerca, è stato menzionato più frequentemente.
Capacità di rispondere a un eventuale shock finanziario
Gli individui che hanno un livello relativamente alto di benessere finanziario hanno maggiori capacità di assorbire un eventuale shock finanziario. A causa di una combinazione di fattori (sistema di supporto familiare e amicale, risparmi personali, assicurazioni di vario genere), la loro vita non sarebbe sconvolta se l’automobile o la casa avessero bisogno di una riparazione imprevista, così come – da un punto di vista meramente finanziario – non sarebbe una tragedia se venissero temporaneamente licenziati. Essi si trovano, cioè, nella condizione di poter affrontare le sfide finanziarie derivanti da eventi di vita realmente inattesi.
Raggiungere i propri obiettivi finanziari
Le persone che sperimentano il benessere finanziario dicono anche di essere sulla buona strada per raggiungere i propri obiettivi finanziari. Hanno un piano finanziario, formale o informale, e si adoperano attivamente per raggiungere obiettivi di vita come risparmiare per l’auto o la casa, o accumulare risorse per la pensione.
Libertà finanziaria
Chi sperimenta il benessere finanziario percepisce di essere in grado di fare scelte che consentono di godersi la vita, concedendosi anche qualche lusso. Oltre a soddisfare i propri bisogni, queste persone possono permettersi di realizzare alcuni desiderata e sono in grado di fare scelte di generosità verso gli amici, la famiglia e la comunità. Per costoro, libertà finanziaria si traduce anche nella possibilità di tornare a scuola o di lasciare un lavoro per cercarne uno migliore; andare a cena fuori o in vacanza; lavorare meno per passare più tempo con la famiglia.
Il significato di “benessere finanziario” per lavoratori e pensionati
La ricerca ha fatto emergere che, quando si tratta di esprimersi sui principali aspetti che impattano sul significato di benessere finanziario, i pareri dei consumatori in età lavorativa e di quelli più anziani sono notevolmente assimilabili.
Come si evince dalla tabella che segue, 8 dei 10 temi menzionati più frequentemente da ciascun gruppo sono apparsi anche nell’altro gruppo, sebbene i significati attribuiti possano essere leggermente diversi.

È innegabile che altri fattori strutturali, quali il contesto macroeconomico, la ricchezza, i legami familiari, l’accesso all’istruzione e la posizione geografica, svolgono un ruolo rilevante nell’ambito del benessere finanziario. Tuttavia, sono i comportamenti individuali e il modo in cui gli individui sono capaci di sfruttare le opportunità che si presentano ad alimentare i presupposti per il raggiungimento di un adeguato benessere finanziario.
Comportamento, conoscenza e tratti personali
Dal momento che le persone danno un’importanza soggettiva alle cose, fattori come il reddito prodotto e il patrimonio netto non forniscono una dimensione esaustiva del benessere finanziario. La ricerca citata ha cercato di identificare i tipi specifici di comportamento, conoscenza e tratti personali che portano gli individui a raggiungere un adeguato benessere finanziario.
Comportamenti finanziari
Si suppone che ci siano quattro tipi di comportamenti atti a supportare il benessere finanziario:
- Efficacia nella gestione ordinaria del denaro: questo ricomprende le abitudini (anche quelle inconsce), le intuizioni e le scorciatoie decisionali, note come euristiche;
- Ricerca e conoscenza in ambito finanziario: questo approccio aiuta a prendere decisioni finanziarie più mirate e informate;
- Pianificazione finanziaria e corretta definizione degli obiettivi: questo comportamento dà uno scopo e una struttura alle decisioni finanziarie individuali;
- Perseguimento delle decisioni finanziarie: è il passo finale che consente di passare dalle intenzioni ai risultati desiderati.
In sintesi, le persone hanno livelli più alti di benessere finanziario quando si informano, pianificano e agiscono, alimentando l’attitudine di compiere scelte finanziarie quotidiane entro il perimetro dei propri mezzi e delle proprie risorse; in altre parole, quando evitano di fare il passo più lungo della gamba.
Conoscenza finanziaria
È assodato che il legame tra conoscenza e comportamento è sempre influenzato sia da caratteristiche individuali (personalità, atteggiamenti), sia dal contesto. L’ipotesi primaria dei ricercatori riguardo al tipo di conoscenza che supporta il benessere finanziario si sostanzia in quella che gli stessi chiamano capacità finanziaria, la quale si fonda sul sapere:
▶ quando e come trovare informazioni affidabili per prendere una decisione finanziaria;
▶ come elaborare le informazioni finanziarie per prendere decisioni finanziarie valide;
▶ come mettere in pratica le decisioni finanziarie, facendo il necessario per non perdere di vista gli obiettivi.
Da questo ne deriva che l’alfabetizzazione finanziaria – al di là degli aspetti meramente teorici – debba racchiudere una componente di azione, cioè la capacità di mettere in pratica la conoscenza finanziaria acquisita.
Tratti personali
Le attitudini e le convinzioni personali, le cosiddette abilità non cognitive e i tratti di personalità hanno un’influenza significativa sui comportamenti finanziari e assumono un ruolo di mediazione nella connessione tra conoscenza e comportamento. La ricerca del CFPB ipotizza che esistano quattro tipi di tratti personali potenzialmente preposti a influenzare il benessere finanziario, attraverso la loro influenza sul comportamento, sulle preferenze e sulle aspettative delle persone:
- quadro di riferimento interno: confrontarsi con i propri standard, non con quelli degli altri;
- perseveranza: essere fortemente motivati a perseguire i propri obiettivi anche di fronte agli ostacoli;
- funzione esecutiva: avere la tendenza a pianificare il futuro, controllare gli impulsi e pensare in modo creativo per affrontare sfide inaspettate;
- autoefficacia finanziaria: credere nella propria capacità di influenzare i risultati finanziari.
L’educazione finanziaria facilita il benessere
Nel complesso, questa serie di ipotesi suggerisce come determinati comportamenti, capacità e tratti personali possano sostenere, se non preconizzare, il benessere finanziario. Da qui sorgono ulteriori possibilità per ricerche sempre più attendibili in merito agli approcci che potrebbero permettere agli individui di raggiungere e mantenere il benessere finanziario.
La strada per raggiungere un livello adeguato di educazione finanziaria è ancora lunga. Per non disperdere le forze, sarebbe opportuno stabilire collettivamente una serie di buone pratiche finalizzate all’alfabetizzazione e al miglioramento delle capacità finanziarie. Meglio se queste pratiche facessero riferimento a ricerche basate sull’evidenza, capaci quindi di fare plausibilmente la differenza nella vita delle persone.
È encomiabile che molti addetti ai lavori si professino educatori finanziari. Promuovere l’educazione finanziaria non è una missione per pochi e, certamente, deve essere un obiettivo incondizionato soprattutto per tutti quei professionisti che operano sul campo, fianco a fianco coi clienti, affinché la comprensione degli approcci che portano al benessere finanziario possa rivelarsi una misura essenziale ed efficace per progredire in quell’educazione.


